jueves, 21 de marzo de 2013

Falsificación en los test del IVECO Italiano

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Según el diario La Stampa, las prestaciones del IVECO tienen graves deficiencias que fueron ocultadas por los militares y esto ha causado víctimas entre sus operadores...





CRONACA
20/02/2013Esercito: Pm Civitavecchia: carro Lince a rischio oltre 65 km:h
Parà deceduto in incidente, in 7 rischiano processo
ROMA
Roma, 20 feb. (TMNews) - Con il carro 'Lince' è meglio andare piano. La Procura di Civitavecchia ha chiuso le indagini sull'incidente avvenuto il 23 febbraio 2011 lungo la via Aurelia quando un mezzo blindato finì fuori strada ribaltandosi più volte. Quel giorno perse la vita il paracadutista della Folgore Nicola Casà ed altri quattro soldati rimasero gravemente feriti.
Nell'atto compilato dal pm Lorenzo del Giudice si legge che le cause di quanto avvenuto "sono da individuarsi nelle caratteristiche statiche e dinamiche del veicolo tali da imporre una condotta di guida specifica e la fissazione di un limite di velocità massima su strada extraurbana, e al di fuori di teatri di guerra, non superiori a 65 km orari".
Il deposito degli atti prelude in genere alla richiesta di rinvio a giudizio. Le accuse contestate dal pm, d'intesa con il procuratore capo Gianfranco Amendola, sono quelle di omicidio colposo e lesioni gravi. Sotto accusa 7 persone. A cominciare da Antonio Guicciardino, chiamato in causa come direttore generale della direzione armamenti terrestri. Lui secondo chi indaga è la persona che rilasciò il certificato di omologazione del 'Lince'.
La contestazione è comune anche per Aldo Miscioscia, direttore centro polifunzionale sperimentazione comando logistico E.I. che doveva verificare la stabilità dinamica del mezzo; gli addetti Marco Sulpizzio, Claudio Oliviero, Marcello Di Monte, Giovanni Poletti; la lista è chiusa da Luca Fois , capo dell'equipaggio che si trovava sul Lince Uno, e che a sua volta rimase ferito.
Il 'Vtlm - veicolo tattico leggero multiruolo' in questione al momento dell'incidente andava ad una velocità compresa tra gli 80 ai 90 km orari ed uscì di strada nell'eseguire una manovra di rientro dopo il sorpasso di altro mezzo militare incolonnato. I magistrati ritengono che i militari sotto accusa abbiano "occultato o sottovalutato le gravi deficienze di stabilità dinamica dell'automezzo in questione", unico ad avere dai collaudatori i "giudizi di insufficienza tra quelli sottoposti alle prove".
TMNews 

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